Cibo, consolazione, moderazione

Scorzette semi candite al cioccolato 518

Scorzette semi candite al cioccolato 318Il tema del cibo che conforta interessa tutti indistintamente, credo sia recondito dell'uomo fino dalla sua nascita, istintivamente e in maniera semplice rifugiarsi nel cibo era come appartarsi in un luogo segreto, intimo e esclusivo spesso lontano dagli occhi dei molti.
È naturale che un imprinting così forte sia arrivato fino ai nostri giorni dove è poi esploso purtroppo in molti casi degenerando e diventando elemento essenziale per l'insorgere di molte patologie moderne legate all'alimentazione.

Ma di per se questa primordiale abitudine è così negativa e da condannare o aggravare di sensi di colpa profondi?
Ci aiuta a capire meglio e rasserenare in parte l'animo lo studio del Dipartimento di psicologia dell’Università della California e di Los Angeles pubblicato su Appetite che presentavo brevemente ieri.
Basato sui dati che hanno interessato quasi 2400 donne di giovane età di cui si sono osservate le reazioni psicologiche e pratiche di fronte a situazioni critiche o di stress.
Chi all'interno del gruppo di osservazione era ricorso al comfort food per superare le situazioni difficili riusciva sempre a reagire meglio e affrontare più agevolmente le problematiche.
Con un'eccezione importante che pone diverse riflessioni interessanti: chi viveva una situazione di depressione medio forte non traeva alcun beneficio dal “cibo che conforta” di qualsiasi tipologia.
La ricerca è importante per vedere sotto un'altra ottica un abitudine spesso condannata a priori senza alcuna analisi oggettiva, ma rimane una ricerca e come tale ha bisogno di altre conferme e di essere incrociata con chi è arrivato a conclusioni diverse.
Qui in particolare la presenza di sole donne pone ad esempio subito l'interrogativo se anche per gli uomini si innescano gli stessi meccanismi di compensazione.
E in ogni caso non risponde all'interrogativo di quale è il confine tra un cibo rassicurante e quello degenerante proprio perché considerato di conforto a dispetto di quantità, frequenza e qualità.
Quello che ci può guidare è come sempre la moderazione e la consapevolezza di quello che consumiamo separandolo dal contesto oggettivo che viviamo e ricorrere magari a quei cibi di conforto che non portano in se un carico eccessivo di calorie e grassi.
La mia ricetta che accompagnava l'articolo uscito sul Corriere è stata una rivisitazione difficile ma ben riuscita di un classico della pasticceria povera e semplice regionale Italiana, quella abituata a usare tutto dagli alimenti compresa la buccia!!!
E con la buccia delle arance eccovi queste morbide scorze candite solo in parte (ovviamente per limitare gli zuccheri) ma rese più confortanti dalla presenza del cioccolato!!!

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Scorzette semi candite al cioccolato

Scorzette semi candite al cioccolato 518

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 grande arancia biologica,
  • ½ cucchiaino di vaniglia nera in polvere,
  • 50 g di zucchero,
  • 60 g di cioccolato fondente

Preparazione

  1. Tagliare in striscioline larghe circa ½ cm la buccia dell'arancia, se ne ricavano circa 20-22.
  2. Lessarle in acqua bollente per 1 minuto e scolarle, ripetere l'operazione altre 4 volte, nell'ultima acqua aggiungere la vaniglia in polvere (o un baccello tritato), non scolare le bucce e lasciarle raffreddare.
  3. Scaldare per 1 minuto lo zucchero con 4 cucchiai di acqua e formare uno sciroppo.
  4. Immergere nello sciroppo le bucce asciugate prima con un panno, adagiarle in una teglia e lasciarle consolidare in forno a 130 gradi per 20 minuti.
  5. Raffreddarle, immergerle per metà nel cioccolato sciolto e conservarle in frigorifero.
Cibo, consolazione, moderazione - Ultima modifica: 2015-09-21T09:45:45+02:00 da Giuseppe Capano

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