Il secondo piatto presentato a Firenze

Sformato di spinaci con salsina gialla alla curcuma 518

Sformato di spinaci con salsina gialla alla curcuma 318Della lezione tenuta presso l’Università di Firenze il 15 giugno in cui abbiamo messo in tavola la salute attraverso piatti da degustare e prima ancora da raccontare mancavano ancora da pubblicare sul blog almeno due ricette.
Ricordo che si è trattato di una lunga e specialissima lezione di cucina in chiave antitumorale, un bel percorso prestabilito all’interno di sei preparazioni.

Una sorta di menu in cui sono stati fatti vedere i passaggi di ogni ricetta, i perché dell’uso di un ingrediente rispetto a un altro, la sua valenza antitumorale e le sue implicazioni sulla salute, le tecniche corrette e le alternative pratiche.
Come scrivevo in un altro post ci sono ancora tantissime possibilità applicative rispetto alla salute incrociata con l'alimentazione e la sana cucina.
In questo senso sono più che convinto di come la buona cucina possa dare un contributo tangibile e importante al superamento delle difficoltà che una patologia durissima come quella tumorale innesca in chi la subisce.
Senza dimenticare l’importanza enorme della prevenzione che a tavola può essere estremamente efficace e sicuramente più utile rispetto al lavoro di dover affrontare poi i problemi di salute attraverso farmaci e medicine.
Tornando alla cucina presento oggi il secondo piatto che abbiamo servito, raccontato e spiegato all'interno di quella giornata che tutti ci auguriamo possa ripetersi in una lunga sequenza!!!
Un secondo vegetariano ricco di verdure a foglia verde e una salsa in cui abbonda la preziosa curcuma.
Protagonisti gli spinaci che hanno un ruolo protettivo importante nei confronti del tumore al seno, allo stomaco, al colon e alla pelle (ricchezza in fibra, carotenoidi e i folati delle vitamine del gruppo B).
La curcuma, una delle sostanze fondamentali per ottenere un effetto detossificante e come prevenzione dei tumori e delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale.
Gli scalogni con i parenti porri, aglio, cipolla a rappresentare la famiglia Allium, le cui spiccate proprietà anticancro dipendono principalmente dall’elevato contenuto di sostanze solforate e di polifenoli che prevengono la comparsa e lo sviluppo di tumori, soprattutto a livello di esofago, stomaco, colon, polmone e mammella.
In definitiva una ricetta molto buona e altrettanto sana!!!

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Sformato di spinaci con salsina gialla alla curcuma e scalogni

Sformato di spinaci con salsina gialla alla curcuma 518

Ingredienti per 4 persone:

  • 250 g di spinaci,
  • 2 porri o 4 scalogni,
  • 1 cucchiaino di timo,
  • 2 uova,
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato,
  • 200 ml di latte fresco,
  • 200 g di ricotta fresca,
  • sale.

Per la salsa di anacardi:

  • 80 g di anacardi tenuti a bagno dal giorno prima,
  • 1 cipolla,
  • 1 cucchiaino circa di curcuma in polvere,
  • latte o bevanda vegetale,
  • pepe

Preparazione

  1. Mondare dalla radice e lavare con molta cura gli spinaci, metterli in una pentola con la sola acqua di lavaggio e cuocerli per 5 minuti scolandoli una volta pronti.
  2. Pulire e affettare i porri, rosolarli in padella con dell'olio e il timo per 10 minuti circa, aggiungere gli spinaci strizzati e tritati e lasciarli insaporire 5 minuti.
  3. Mettere le uova in una terrina, aggiungere il latte, la ricotta, il parmigiano, un pizzico di sale e una macinata di pepe sbattendo il tutto per qualche minuto.
  4. Aggiungere gli spinaci, riempire delle formine oliate e infarinate e cuocere nel forno per 25 minuti circa.
  5. Per la salsa tritare la cipolla e rosolarla in un poco di olio di oliva, unire la curcuma in polvere e cuocere per qualche minuto facendo appassire la cipolla senza colorarla.
  6. Unire un pizzico di sale e una macinata di pepe, quindi frullare la cipolla con gli anacardi e il latte o una bevanda vegetale a scelta sufficiente a ottenere una salsa cremosa e morbida.
Il secondo piatto presentato a Firenze - Ultima modifica: 2016-08-26T22:42:19+02:00 da Giuseppe Capano

1 Commento

  1. Ciao Giuseppe,
    mi è capitato di imbattermi per vari motivi sugli studi effettuati dai dr. Esselstyn Caldwell e il dr. Colin Campbell e, a proposito del dr. Caldwell ho dei dubbi su come diversamente da quanto ho sempre creduto, definisca dannoso l’olio da oliva.
    Visto che io e la mia famiglia ne siamo dei grandi consumatori, perché oltre ad essere buono siamo convinti che faccia bene, ovviamente non abusandone e, considerando che tu ne promuovi sempre l’utilizzo, mi puoi dire che cosa ne pensi in proposito?
    Grazie
    Lisa

    • Buongiorno Lisa,
      conosco molto bene il lavoro del dr. Colin Campbell avendo recensito anche il suo testo più famoso e approfondito le sue tesi.
      Sui grassi in generale c’è purtroppo un vizio di forma e un pregiudizio antico, per decenni sono stati accusati delle più peggiori cose rispetto alla salute come adesso avviene ad esempio con zuccheri e carboidrati.
      Fortunatamente le più recenti ricerche ci stanno dando un visione molto diversa dei grassi la cui pecca agli occhi di molti è anche il loro carico calorico doppio rispetto agli altri nutrienti.
      Il mito abbagliante delle calorie si sta ragionevolmente ridimensionando perché si è capito che ogni organismo e persona reagisce in maniera profondamente diversa all’introito calorico in base a un numero cospicuo di variabili che il semplice calcolo calorico non è in grado assolutamente di contemplare.
      Quindi in generale la paura dei grassi è da ridimensionare molto, conta ad esempio molto di più il carico glicemico di un pasto al di la dei grassi presenti.
      Sull’olio di oliva poi esistono da un lato una non conoscenza e ignoranza (non nel senso dispregiativo del termine) sulle sue qualità reali, una enorme incapacità d’uso essendo un eccellente grasso dalla carica aromatica immensa, una visione errata del suo uso (nello specifico basta vedere la grande confusione che si fa tra frittura, soffrittura, rosolatura, uso a crudo, ecc).
      Da aggiungere ci sono valutazione poco scientifiche e molto personali sul ruolo di alcuni acidi grassi contenuti nei vari condimenti che si ritiene e ipotizza abbiano un ruolo piuttosto che un altro.
      Non è la prima volta che autori stranieri hanno una visione completamente sbagliato sul ruolo dell’olio di oliva, in un libro sulla prevenzione dei tumori scritto a quattro mani da ricercatori tedeschi insieme a parti ottime c’erano ragionamenti sull’uso di alcuni alimenti molto, molto discutibili.
      Tra cui la più eclatante era la messa al bando dell’olio di oliva per esaltazione di oli settoriali (come zucca, papavero, canapa, ecc) che al di la del loro reale valore nutrizionale è palese siano praticamente introvabili da noi, mentre molto più diffusi e usati nel nord Europa.
      Io non sono ne un ricercatore, ne uno scienziato per cui per molti non ho competenza specifica in materia, ma come consiglio personale posso tranquillizzarti e invitarti a consumare olio di oliva di qualità senza remore di quantità (ovviamente in maniera ragionevole).
      I suoi pregi a quanto ho modo di sapere dalla mia lunga esperienza sono enormi a livello salutistico e nutrizionale, ancora di più lo sono per la qualità finale dei piatti cucinati.
      A presto
      Giuseppe

    • Buongiorno Irene,
      potrebbe funzionare a livello tecnico, ma ho alcuni dubbi sul risultato finale a livello di gusto e gradevolezza.
      Bisognerebbe trovare una altro ssitema, se ho tempo vi cerco un alternativa senza uova.
      A presto
      Giuseppe

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